Nel 2015 siamo stati invitati al concorso di idee privato per le porte della Chinatown milanese.
Il momento era politicamente intenso in città, per via dell'EXPO che stava per aprire le porte di Milano al mondo intero; l'associazione dei giovani commercianti cinesi (UNIIC) aveva colto il momento per aprire un tavolo di trattativa con il Comune. L'intento era di finanziare e realizzare un'opera propulsiva per un'area culturalmente connotata come quella di via Paolo Sarpi.
Il progetto, risultato vincitore e poi discusso in comune e sui web media, si basa sull'idea di gettare un ponte fra passato e contemporaneità della Cina: un binomio a nostro giudizio fondamentale per comprendere questo meraviglioso popolo. La sfida più ardua di fronte alla quale si trova la Cina di oggi, è infatti quella di non perdere contatto con identità, tradizione e storia, mentre sta compiendo una grande corsa al progresso.
Il progetto che abbiamo pensato vuole esprimere la difficoltà di questo compromesso, presentandosi come un'architettura dall'aspetto complessivo tradizionale, ma che in realtà è nel dettaglio un prodotto di materiali e tecnologie contemporanee. Ciascuna delle sue porte è di fatto una catasta di tubolari metallici verniciati di rosso, in parte saldati ed in parte imbullonati per garantirne la smontabilità; la sua immagine rievoca però quella delle porte delle Chinatown nelle grandi città mondiali.
John North, caro amico e collega, ci ha accompagnati in questa avventura.
design by sabrina gallini, simone marchiorato, john north
